Il Decreto “Investment Compact” dà vita alla nuova categoria delle PMI Innovative che avranno diritto alle agevolazioni per le startup.
I regimi agevolati per le startup sono stati studiati per favorire l’imprenditoria giovanile per le nuove aziende che scelgono di innovare.
Le agevolazioni previste per le startup grazie al decreto Investmenet Compact del 24 gennaio 2015 saranno pertanto traslate anche alle PMI innovative e tecnologiche, in fase di startup o nate da meno di 4 anni e con fatturati inferiori ad un milione di euro.
Il Decreto Investment Compact prevede una disciplina ad hoc per le PMI innovative, imprese che siano non quotate, residenti in Italia o in uno degli Stati Membri dell’Unione Europea o in Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo e abbiano una sede produttiva o una filiale in Italia e che abbiano l’ultimo bilancio certificato.
Le PMI innovative hanno la possibilità oggi di accedere e usufruire delle stesse agevolazioni delle startup innovative, sempre che rispettino requisiti ben precisi.
1) Spese in ricerca e sviluppo (costi relativi al personale e consulenti esterni, spese legali, sviluppo competitivo, servizi di incubazione…) pari almeno al 3% del maggiore importo tra costo del lavoro e valore della produzione.
2) Personale altamente qualificato (dottori, dottorandi, ricercatori) con almeno 3 anni di esperienza nel settore o personale da formare dopo la laurea magistrale (max 1/3).
3) Detentrici, licenziatarie o depositarie di un brevetto o un software registrato alla SIAE
A questo tipo di PMI si estendono le agevolazioni previste per le startup innovative, ad eccezione delle disposizioni in ambito di diritto fallimentare e di regolamentazione del mercato del lavoro.