Roboze ha dato vita ad una stampante 3D in grado di soddisfare ogni esigenza. Design, precisione, velocità e risoluzione per un risultato eccellente
Il mercato delle stampanti 3D è in continua evoluzione. I nuovi prodotti sono sempre più evoluti e, grazie a tecnologia avanzata ed elevati standard qualitativi, garantiscono un risultato eccellente sia per le PMI che per i professionisti.
Puglia Startup ha intervistato Alessio Lorusso, CEO di Roboze, per scoprire le nuove frontiere del settore, come è nata la loro idea di idea di startup e quali gli obiettivi per i prossimi anni. L’idea di Alessio è partita dalla costruzione di un prototipo di stampante 3D nell’azienda di ricambi d’auto di famiglia e oggi questa affermata realtà aziendale promette risultati soprendenti.
Come è nata l’idea di Roboze? E quale l’iter che avete seguito per immetterla sul mercato?
Al momento esistono sul mercato due tipologie di stampanti 3D: professionali e desktop. Roboze One vuole posizionarsi nel mezzo con una tecnologia tutta nuova che soddisfa, in termini di qualità, di servizio e di prezzo le PMI e i professionisti. Visti i prezzi elevati delle attuali stampanti 3D, gli utenti che necessitano di un prototipo sono obbligati ad avvalersi del servizio di terzi, il che comporta tempi d’attesa relativamente lunghi e investimenti alti. Roboze One è stata progettata e creata per risponde all’esigenza crescente di professionisti, aziende, centri di ricerca, università, che necessitano di un prodotto professionale ma con un target price accessibile.
La progettazione di Roboze One ha avuto una durata di 2 anni circa. Dalla definizione del concept si è passati alla progettazione della macchina in CAD. Da qui la realizzazione del primo campione, come test di cinematismi e componenti, che ha dato vita ad altri 6 prototipi fino alla macchina definitiva. Roboze One è stata presentata il 17 marzo 2015 presso la sala convegni di Confindustria Bari e Bat alla presenza di PMI, professionisti, media e cultori del settore.
In cosa si differenzia dalle stampanti 3D oggi sul mercato?
Roboze One, oltre alla sua natura rivoluzionaria, in quanto si offre come stampante professionale a supporto del lavoro e del business dei propri clienti a prezzi accessibili, presenta una movimentazione meccatronica degli assi brevettata del tutto innovativa.
Uno dei problemi che gli utilizzatori riscontrano nello stampare in 3D, è relativo alla qualità dimensionale e alla non ripetibilità degli oggetti stampati. Il team Roboze ha trovato la causa nel sistema di movimentazione delle stampanti attualmente in commercio che è tipicamente indiretto, in quanto affidato a cinghie in gomma, che per loro natura, non potranno mai garantire precisione di posizionamento costante e sicura nel tempo perché soggette a dilatazioni e contrazioni. Ecco dunque l’idea e l’intuizione di creare una movimentazione diretta, ispirata alle macchine CNC industriali, adattata alla meccanica delle stampanti 3D. In Roboze One il sistema meccatronico degli assi è affidato ad una coppia di cremagliere elicoidali in acciaio temprato con pignoni a contatto diretto, che detta il rapporto di trasmissione e di tolleranza di lavoro in 50 micron. Tale rapporto non cambia col tempo e garantisce quella precisione ricercata in sede di prototipazione.
A tale innovazione si aggiungono caratteristiche di design e semplicità d’uso, rendendo Roboze One il miglior partner di lavoro per i professionisti.
Da chi è composto il team e da quali settori professionali provengono i fondatori?
Io sono Alessio Lorusso e sono il fondatore. Non ho seguito un percorso di studi ben definito, ma piuttosto ha speso le mie energie e il mio tempo nel ricercare e studiare in modo completamente autonomo ciò che maggiormente mi appassionava e incuriosiva: il funzionamento delle “cose”, la meccanica, l’elettronica, la fisica e l’informatica.
In questo percorso ho avuto la fortuna di avere a supporto delle mie idee personalità preparate e carismatiche. In primis il prof. Erald Piperi, professore associato di ingegneria meccanica del Politecnico di Tirana. Grande esperto, con una passione unica nel campo dell’ingegneria meccanica. Ha un ruolo di grande importanza nell’implementazione dei progetti di Roboze nonchè lungimiranza tecnologica e innovativa. Seguito dalla dott.ssa Ilaria Guicciardini specializzata in marketing e comunicazione d’azienda. Appassionata per la tecnologia e il web 2.0, definisce e coordina le operazioni di promozione e sviluppo dei prodotti di Roboze. Accanto a loro il team è composto da Emilia Polosa e Michele Franco. Emilia Polosa è esperta in finanza e controllo di gestione. Coordina e supervisiona il lavoro amministrativo-contabile con precisione e scrupolosità. Michele Franco, invece, è il responsabile della logistica interna ed esterna. Organizza, verifica e controlla tutte le azioni e i sistemi legati alla logistica. Nonostante la sua giovane età riesce ad ottimizzare le risorse con una propensione positiva ai rapporti coi fornitori.
Quali pensate possano essere gli sviluppi futuri di Roboze?
Vista la sua grande propensione alla sperimentazione e alla ricerca continua di nuove soluzioni, Roboze impegna costantemente il proprio reparto di R&D su progetti e prodotti di ampio respiro. L’innovazione e la creatività sono gli elementi cardine in ogni cosa che l’azienda sviluppa. Missione dell’azienda è quella di offrire un miglioramento nella vita di ogni singola persona grazie allo sviluppo di prodotti e applicazioni tecnologiche, offrendo al contempo opportunità di nuovo business e rivoluzionando i processi produttivi industriali.
Obiettivi di Roboze per i prossimi 5 anni
Obiettivi specifici di mercato di Roboze sono di conservare la sua immagine di migliore linea di stampante 3D professionale nel mercato in cui si colloca, aggiungendo anche un nuovo modello entro 8 mesi dal lancio di Roboze One e parallelamente un terzo nuovo prodotto rivoluzionario dedicato a tutti i tipi di consumatori finali cui l’azienda si riserva di dare ulteriori informazioni.
Obiettivo generico è quello di posizionarsi fra le 5 migliori linee di stampanti 3D a livello mondiale entro il 2017.
In che modo pensate che la stampa 3D stia rivoluzionando il mercato e quali i settori in cui in futuro potrebbe trovare applicazione?
La manifattura additiva si sta progressivamente ponendo in una moltitudine di settori come un’alternativa percorribile per realizzare prototipi o anche micro-produzioni, con il vantaggio indubbio di ridurre il gap temporale tra l’idea e la sua realizzazione, permettendo anche alle PMI di accedere a competenze e servizi fino ad ora riservati alle grandi aziende multinazionali.
Indagini di mercato inoltre illustrano che la vera sfida per l’85% delle aziende manifatturiere globali nei prossimi anni sarà la vicinanza al cliente. Un obiettivo raggiungibile per la stragrande maggioranza delle aziende manifatturiere grazie all’utilizzo delle stampanti 3D. Tale scelta strategica supporterà le aziende nella riduzione dei costi legati ai processi di supply chain e R&D, nonché agirà da volano per protocollare processi di produzione personalizzati.
Altre idee di startup in cantiere?
Come detto in precedenza Roboze sta già lavorando al secondo modello di stampante 3D. Sviluppi ci saranno anche a proposito dei materiali offerti alle PMI. Materiali più tecnici utili per varie applicazioni, grazie anche a partnership scientifiche strategiche con centri di ricerca e università.
Durante il primo anno l’azienda, grazie alla sua presenza nei canali distributivi scelti, si concentrerà allo screening di nuovi concetti di prodotto cercando di identificare quelli con più elevato potenziale da introdurre man mano nel futuro.
Un consiglio ai giovani startupper
Il consiglio che mi sento di dare ai giovani startupper è di essere determinati e costanti. Non lasciarsi mai affliggere dagli ostacoli che il mercato, e spesso e volentieri, la burocrazia, presentano sul cammino. Retorica a parte, è importante fare ciò che piace, ciò di cui si ha passione. Ognuno di noi dovrebbe assecondare il proprio talento. Non è facile, ma la volontà e la costanza d’impegno portano spesso a grandi risultati.
“Le cose buone si possono fare anche qui, a Bari. Non siamo solo utilizzatori di innovazione, possiamo realizzarla noi stessi” ha dichiarato Alessio Lorusso in un’intervista su StartupItalia.