Startartist è la startup che si propone di aiutare il mondo dell’arte e i giovani talententuosi artisti.
Cosa hanno in comune un ingegnere aerospaziale, una critica di storia dell’arte, un interior designer e una semiotica? Startartartis è la risposta. Una startup con l’obiettivo di avvicinare il mondo dell’arte emergente al pubblico.
Come dare la possibilità di essere visti da chi potrebbe comprare prima di essere accettati da un sistema, quello delle gallerie, dei musei e delle mostre. Startartist è la risposta. Si tratta di una piattaforma all’interno della quale, superata una selezione, gli artisti emergenti potranno vendere le proprie opere ad un pubblico vasto come il mondo. Gli acquirenti potranno in questo modo trovare pezzi unici, certificati e autografati e finalmente arredare le pareti di casa e ufficio con qualcosa di veramente speciale.
Gli aspiranti imprenditori intendono reperire i fondi per realizzare il progetto attraverso Indiegogo, uno dei più famosi portali di crowdfunding. Un sistema, quello della raccolta sostenitori, attraverso la rete che è sempre più frequente e sempre più utilizzata dai giovani talentuosi che hanno grandi idee e piccoli budget. La campagna è iniziata il 16 di Febbraio e continuerà per 50 giorni, allo scadere dei quali, seguirà la fase di realizzazione della piattaforma Startartist e il relativo piano marketing di diffusione dell’iniziativa.
PugliaStartup ha voluto fare qualche domanda a Nicola Ghirardelli, co-founder di Startartist.
Come è nata la vostra idea?
Io sono interior designer. Visitando molte case per lavoro mi sono accorto che la decorazione delle pareti di casa o di uffici erano spesso affidate a stampe e quadri fatti in serie magari perché il budget non supportava l’acquisto di un’opera d’arte. Nello stesso tempo, essendo un appassionato di arte, vedevo moltissimi artisti non ancora inseriti nel mercato tradizionale dell’arte che non riuscivano a mostrare e vendere le proprie opere. Non vogliamo sostituirci al mercato dell’arte, vogliamo riempire un vuoto che oggi è colmato dalla “non-arte”. Potremmo anzi essere uno strumento anche per gallerie o curatori.
Provenite dal mondo dell’arte?
Non tutti e non del tutto. Io sono interior designer, molto appassionato di arte. Paola è una semiotica. Stefano è un ingegnere aerospaziale e Lucia è una storica dell’arte.
Da quale esigenza è partita l’idea di creare un progetto di questo tipo?
Vogliamo dare la possibilità a chiunque di poter acquistare un’ opera autentica e certificata a prezzi contenuti. L’obbiettivo è dare un’alternativa di qualità a chi oggi per questione di budget non riesce ad averne. Alcuni di queste persone si trovano, per arredare le pareti della propria casa, ad acquistare stampe anonime nei grandi magazzini. Vogliamo inoltre dare la possibilità agli artisti di tutto il mondo di poter mostrare il proprio lavoro. Il mercato dell’arte oggi è organizzato in modo piramidale: poche persone hanno il potere di stabilire se un artista può e deve vendere. E’ un mercato chiuso, dove un numero limitato di persone hanno accesso. Ci piace pensare che l’arte debba essere vista prima ancora di essere capita. Inoltre vogliamo alimentare anche economicamente la cultura artistica, partendo dalla base.
Avete trovato finanziamenti? Come procede la campagna di crowdfunding?
Il primo passo per reperire fondi è proprio la campagna di crowdfunding. L’obbiettivo è quello di reperire le risorse per poter creare e sviluppare la piattaforma. Abbiamo scelto questo metodo perchè ci permette di creare intorno all’idea una partecipazione collettiva e una visibilità che altrimenti non si sarebbe creata. La campagna è appena partita, difficile fare un bilancio a 3 giorni. Staremo a vedere 🙂 Abbiamo fissato diverse quote per le donazioni su Indiegogo: da quelle più piccole, dove in cambio si ottengono ringraziamenti e piccoli gadget, fino alla possibilità di portarsi a casa già delle opere d’arte esclusive che alcuni artisti, selezionati dal team Startartist, hanno realizzato e donato al progetto. Le opere sono certificate e in serie limitata.
Qual è la percezione da parte degli utenti?
I feedback sono decisamente positivi. Il progetto interessa e incuriosisce molto. Ricevo molti messaggi incoraggianti che fanno capire che stiamo andando nella direzione giusta.
Quali sono gli obiettivi dei prossimi anni?
L’obbiettivo nei prossimi anni sarà quello di sviluppare e consolidare il progetto. Questo vuol dire creare valore e visibilità per gli artisti e direttamente anche per le opere che sono state vendute. Anche perchè l’arte può rivelarsi un ottimo affare in senso economico per chi compra. Avete episodi, news sul vostro team o sul vostro progetto che vorreste raccontare? In caso sentitevi liberi di scrivere ciò che vi sembra dia un valore aggiunto alle persone che leggono e che probabilmente sono futuri startupper come voi. Siamo per il 75% del team ex compagni di liceo. E siamo amici. Viviamo in luoghi diversi: io e Paola a Bergamo, Stefano e Lucia a Madrid. Cercare di avviare una startup è una cosa molto complessa e difficile, si fanno errori e spesso li si rifanno. Startartist è nata un po’ per gioco e lavorandoci a tempo perso. Oggi è un impegno a tempo pieno per la maggior parte di noi. La speranza ovviamente è quella di creare un attività che possa creare valore per noi, per i nostri clienti e per gli artisti. Penso che il nostro paese abbia bisogno di ritrovare belle storie da raccontare, e speriamo di essere una di quelle storie.
In bocca al lupo ai ragazzi di Startartist e alla loro splendida idea che aiuta un settore importantissimo, che non va mai trascurato, ma legato al mondo dell’innovazione.
Per maggiori info: http://www.startartist.com/